03.03.2018
Helianthus Val di Sole

PER I FEMMINICIDI SERVONO MISURE DI PREVENZIONE IMMEDIATE

“Il sistema di protezione è ancora troppo fragile”. Così Lella Palladino, presidente della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), commenta il femminicidio compiuto a Cisterna di Latina dal carabiniere che ha ferito gravemente la moglie e ucciso le due figlie, prima di togliersi la vita.

“Nonostante le cinque ore di negoziato con la polizia che aveva circondato l’appartamento della moglie in cui si era barricato, stavolta a perdere la vita sono state anche le due figlie” commenta Palladino. “È ormai assodato che il momento in cui una donna decide di separarsi è un momento critico, quello in cui più frequenti sono le reazioni violente e il femminicidio”, sottolinea Palladino. Nei casi di violenza domestica, infatti, contrariamente alle speranze di molte donne e alle aspettative sociali in propositola separazione rappresenta un momento di particolare rischio. Le ricerche internazionali mostrano che una donna separata corre un rischio di violenze da parte del partner di trenta volte maggiore rispetto a una donna sposata e se divorziata di nove volte maggiore. Tre donne su quattro continuano a subire violenza dall’ex partner anche dopo la fine della relazione. I dati mostrano che la violenza spesso non s’interrompe quando la coppia si separa e anzi, soprattutto se ci sono minori, continua e può aggravarsi dopo la separazione.

Le misure che permettono di limitare i contatti, allontanare gli uomini violenti e proteggere le donne e i figli ci sono, ma sono difficili da applicare, al punto che spesso è troppo tardi, ricorda Palladino.

“Chiediamo che vengono applicate le misure di protezione esistenti. Non servono innalzamenti della pena quando ormai la donna ha perso comunque la vita”, continua Palladino.

Servono efficaci misure di prevenzione da applicare immediatamente, nel momento stesso in cui una donna avvia una separazione legale da un uomo violento, o nel caso in cui il marito o ex compagno cominci a perseguitarla”.

L’Associazione Nazionale D.i.Re “Donne in Rete contro la violenza”, è la prima associazione italiana a carattere nazionale costituita  nel  2008, di centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne, che affronta il tema della violenza maschile sulle donne secondo l’ottica della differenza di genere, collocando le radici di tale violenza nella storica, ma ancora attuale, disparità di potere tra uomini e donne nei diversi ambiti sociali.

Per conoscere l’associazione D.i.Re. : https://www.direcontrolaviolenza.it/