15.03.2019
Helianthus Val di Sole

IL FUTURO E’ DONNA

E’ così. Il futuro è certamente DONNA!  Anche se soffiano venti di ritorno al Medioevo e anche se tuonano fulmini per spaventarci e ritornare nelle caverne al grido – ZITTE e a CASA – il futuro è chiaramente delle donne.

Di una moltitudine di DONNE in tanti paesi del mondo, che scendono nelle piazze e che hanno il CORAGGIO d’iniziare a cambiare questo mondo lottando per un mondo migliore: e oggi, 15 marzo 2019, un obiettivo di lotta è la richiesta d’interventi concreti, subito, per bloccare il riscaldamento globale e garantire un futuro alle donne e agli uomini di domani.

Giovanissime DONNE che hanno il volto di Greta Thunberg, la 16enne svedese attivista per il clima che ha impressionato il mondo con i suoi interventi franchi e diretti ai grandi potenti del mondo.

Con parole forti e decise come quelle dette alla Conferenza sul clima di Katowice, in Polonia, il 12 dicembre scorso:

«Abbiamo certamente bisogno di speranza. Ma l’unica cosa di cui abbiamo bisogno più della speranza è l’azione. Una volta che iniziamo ad agire, la speranza si diffonde. Quindi, invece di cercare la speranza, cerchiamo l’azione. Allora e solo allora, la speranza arriverà».

 Da agosto 2018, infatti, ogni venerdì Greta manifesta davanti al Parlamento svedese per chiedere al suo governo un impegno concreto per contrastare l’emergenza climatica e rispettare la soglia limite di 1,5 gradi. E, insieme a lei, attraverso il tam tam mediatico, una marea di ragazze e ragazzi giovani che chiedono ai governanti di abbattere del 50 per cento le emissioni di gas serra rispetto all’epoca preindustriale del 2030 e raggiungere poi lo zero di emissioni nel 2050.

E reclamano un cambio di passo dell’economia.

Prendendo esempio da Greta Thunberg altre giovani e giovanissime donne in molti paesi del mondo protestano e si fanno sentire. Sono DONNE che, con grande coraggio e consapevolezza, prendono la parola davanti ai cosiddetti potenti della terra, rilasciano interviste, si presentano ogni settimana davanti alle sedi istituzionali delle loro città per fare pacificamente pressione sui politici e scuoterli dalla loro inerzia. Dopo i movimenti studentesco e femminista degli anni ‘60 e ‘70, questo nuovo protagonismo femminile rappresenta una nuova e straordinaria occasione di cambiamento e di progresso.