Rispetto delle donne tutto l’anno

Ricevo da Isa Maggi da diffondere per far conoscere la Convenzione d’Istanbul.

I DIRITTI DELLE DONNE SONO DIRITTI UMANI

Il primo diritto umano e il diritto inviolabile della vita

LO STATO E LE SUE ISTITUZIONI NE SIANO I GARANTI

Isa Maggi
Stati generali delle Donne -Fondazione Gaia

La violenza è un fenomeno strutturale multidimensionale che affonda le sue radici nella nostra cultura. Gli approcci per affrontarla e contrastarla si confrontano con le diverse culture e le prassi proprie dei servizi.

Occorre promuovere attività di sensibilizzazione e di collaborazione come occasioni di conoscenza e riconoscimento reciproco, per costruire insieme un cambiamento a più livelli che possa contribuire alla risoluzione del dramma della violenza sulle donne, attraverso un lavoro integrato e il riconoscimento degli specifici ruoli e responsabilità di ciascuno/a di noi, così come richiesto in ambito europeo e internazionale.

Per questo motivo abbiamo deciso di diffondere la Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale creato per affrontare la violenza sulle donne e la violenza domestica, stabilisce gli standard minimi per i governi in Europa nella prevenzione, protezione e condanna della violenza contro le donne e della violenza domestica.

La Convenzione dice chiaramente che la violenza sulle donne e la violenza domestica non possono più essere considerate una questione privata ma che

gli Stati hanno l’ obbligo,
dotandosi di politiche globali e integrate, di prevenire la violenza, proteggere le vittime e punirne gli autori.

Ratificando la Convenzione, i governi sono obbligati a cambiare le loro leggi, introdurre misure pratiche e stanziare risorse per adottare un approccio di tolleranza zero nei confronti della violenza contro le donne e della violenza domestica.

Prevenire e combattere tale violenza non è più una questione di buona volontà ma
un obbligo giuridico.

Questo aiuterà le vittime in tutta Europa e in altri paesi.

La Convenzione cita il carattere “fondato sul genere” della violenza contro le donne perché affronta forme di violenza dirette contro le donne in quanto donne e/o che colpiscono maggioritariamente le donne. È anche per questo che la violenza sulle donne e la violenza domestica, che ricomprende anche la violenza economica e quella psicologica, non possono essere combattute senza considerare i temi legati alla parità di genere.
La Convenzione pone lo sradicamento della violenza sulle donne e della violenza domestica nel contesto del raggiungimento de iure e de facto della parità di genere. Il preambolo della Convenzione riconosce la natura strutturale di tale violenza che è al contempo causa e conseguenza della disparità nei rapporti di potere tra donne e uomini e che limita la piena emancipazione delle donne. La Convenzione di Istanbul cerca di pro-muovere, nel settore dell’educazione, valori di parità di genere, rispetto reciproco e non violenza nelle relazioni interpersonali, ruoli di genere non stereotipati, il diritto all’integrità personale, la sensibilizzazione sulla violenza fondata sul genere e la necessità di combatterla, anche attraverso percorsi di educazione finanziaria (Articolo 14).

Insegnare ai bambini tali valori li aiuta a diventare cittadini e cittadine rispettosi e democratici.

Non ha incidenza sul loro orientamento sessuale né sulla loro identità di genere. La Convenzione sancisce : “La presente Convenzione ha l’obiettivo di: (…) sostenere e assistere le organizzazioni e autorità incaricate dell’applicazione della legge in modo che possano collaborare efficacemente, al fine di adottare un approccio integrato per l’eliminazione della violenza contro le donne e la violenza domestica (art. 1). Le Parti adottano le misure legislative e di altro tipo necessarie per istituire o sostenere programmi rivolti agli autori di atti di violenza domestica, per incoraggiarli ad adottare comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali, al fine di prevenire nuove violenze e modificare i modelli comportamentali
violenti (art. 16).”

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