07.02.2019
Helianthus Val di Sole

Che forza queste suore!

Il gruppo di suore, nella foto, vive nel convento di Fahr, in Svizzera, che fu fondato nel 1130. Il convento femminile forma, insieme al convento maschile di Einsielden, un doppio monastero benedettino.

Si tratta, infatti, di uno dei rarissimi doppi conventi rimasti al mondo: la congregazione maschile è a Einsiedeln e quella femminile a Fahr, ma fra le due ci sono importanti collaborazioni, l’abate è unico e mostra come uomini e donne possano lavorare gli uni a fianco alle altre.

A Fahr attualmente rimangono venti suore, che affrontano la crisi delle vocazioni con serenità. -Il convento è stato fondato nel 1130 ed ha saputo diventare un punto di riferimento per la comunità- racconta la priora Irene.  -Forse in futuro non saranno più le suore, ma un gruppo di donne che lavorano e con una propria casa a fare andare avanti questo posto.

Il convento continuerà a esistere come luogo di spiritualità, ne sono certa!

Al pari di altre monache, anche alcune suore del monastero Fahr criticano il ruolo delle donne nella Chiesa cattolica e chiedono una maggiore partecipazione. -La Chiesa cattolica ha un futuro solo se è portata e guidata da donne e uomini insieme-, dice, ad esempio, la priora Irene.

 Nel Medioevo, i monasteri erano l’unico modo per le donne di ottenere un po’ d’indipendenza e libertà. Allo stesso tempo la gerarchia cattolica era ed è molto patriarcale.

-Noi siamo pronte a cambiare insieme alla società- aggiunge sorella Petra, la suora più anziana: ha 86 anni, ma ride come una ragazzina quando prova a ricordare qualche frase in italiano. Sorella Petra faceva l’insegnante e, alla domanda di quale materia: -Di vita- risponde. -Insegnavo alle contadine della regione a vivere. Le mie materie erano nutrizione, igiene, cura della casa e del bambino-. Molte di quelle donne hanno poi deciso di chiamare le proprie figlie Petra, come segno di gratitudine e affetto.

Oggi il convento di Fahr non è più una scuola ma si continua a percepire, da parte delle consorelle, la soddisfazione di aver vissuto pienamente la propria vocazione spirituale ed evangelica. -Sa — confessa sorella Petra — io sono in convento da sessantaquattro anni e ho avuto davvero una vita piena-. Alla domanda quale futuro auspichi per la Chiesa: -Vorrei che le donne si sentano di nuovo incoraggiate e gratificate nello scegliere questa via — risponde — per trasmettere il messaggio di Dio felici. Credo che oggi ci sia bisogno di un cambiamento, altrimenti non so dove andrà a finire la Chiesa. E perché questo avvenga, c’è bisogno delle DONNE-.