02.02.2016
Helianthus Val di Sole

La violenza di genere in provincia di Trento

Il sistema di rilevazione delle denunce relative alla violenza contro le donne è stato ideato nel 2012 grazie alla collaborazione tra Provincia Autonoma di Trento, Commissariato del Governo, Forze dell’ordine e Università di Trento. La prima rilevazione è stata svolta nel 2012 e ha riguardato le denunce sporte nell’anno solare 2011. La rilevazione è stata poi svolta negli anni successivi, coprendo fino ad ora il quadriennio che va dal 2011 al 2014.

Il Gruppo di lavoro per il sistema di rilevazione delle denunce relative alla violenza contro le donne è composto da:

  • Provincia autonoma di Trento – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere, Ufficio Pari Opportunità
  • Commissariato del Governo per la provincia di Trento
  • Arma dei Carabinieri
  • Polizia di Stato
  • Procura della Repubblica di Trento
  • Procura della Repubblica di Rovereto
  • Consorzio dei Comuni Trentini in rappresentanza della Polizia Locale

Coordinamento scientifico a cura del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Trento.

Nella conferenza stampa di presentazione dei dati relativi al 2014 è stata evidenziata la sostanziale conferma della stabilità del fenomeno della violenza contro le donne nella nostra provincia, con 608 denunce nel 2014 (erano 613 nel 2013); per oltre il 50% dei casi l’autore della violenza è un familiare (marito, ex-partner o altro), mentre le violenze commesse da uno sconosciuto ammontano a un quarto delle denunce; circa tre quarti sia delle vittime che degli autori di violenze è di nazionalità italiana;  in forte crescita dopo l’approvazione delle nuove norme sul femminicidio dell’ottobre 2013  gli ammonimenti d’ufficio, che dai 12 nel 2011 sono arrivati a 137 nel 2014, essenzialmente per violenze domestiche o persecuzione (stalking); confermato il trend di accesso degli anni scorsi ai servizi antiviolenza provinciali, residenziali (74 le donne che vi hanno avuto accesso) e non residenziali, in capo a Centro Antiviolenza e Alfid (assistenza psicologica, legale ecc.); 18 gli uomini autori di violenze che si sono rivolti ai servizi  volontariamente, la legge non prevede un invio coercitivo, per  essere aiutati. Lo strumento fondamentale per combattere la violenza rimane sempre la prevenzione, che, come sottolineato dall’assessora alle Pari Opportunità Ferrari, “passa attraverso l’educazione di genere nelle scuole, che insegna ai giovani a rapportarsi tra di loro con rispetto e riconoscendo valore alle differenze”.

2015_11_17_Libretto violenza 2015_completo