03.05.2017
Helianthus Val di Sole

LE MADRI COSTITUENTI

Nel 1946, in Italia il conseguimento del suffragio femminile attivo e passivo rappresentò la fine della concezione del diritto di cittadinanza, quale esclusivo monopolio maschile. Il contributo delle Madri Costituenti si concentrò strategicamente sulla parte che riguarda i diritti e i doveri di cittadini e cittadine.

Tra le 21 Madri Costituenti, anche Maria Agamben Federici che, negli anni del fascismo, vive all’estero. Nel 1939 rientra in Italia, è attiva nella Resistenza e organizza, per l’Unione donne dell’ Azione cattolica italiana, un piano di assistenza per le impiegate statali rimaste disoccupate.

Nell’agosto 1944 è la prima delegata femminile delle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) per cui organizza il Convegno Nazionale per lo studio delle condizioni del lavoro femminile nel 1945.

E’ la prima presidente nazionale del Centro Italiano Femminile di ispirazione cattolica, che ha lo scopo di conquistare le masse femminili alla causa democratica e di educarle alla politica.

Eletta nell’Assemblea Costituente nelle liste della Democrazia Cristiana, Maria Agamben Federici è una delle cinque donne entrate a far parte della “Commissione dei 75” incaricata di elaborare il progetto di Costituzione. Afferma il dovere dello Stato d’intervenire per tutelare le lavoratrici madri e per eliminare ogni ostacolo che tenda a confinare le donne in settori limitati.

In particolare, sostiene con forza il diritto delle donne ad accedere alla magistratura. Questo diritto sarà riconosciuto solo nel 1963 con la legge n. 66 che ammetterà le donne a tutti i pubblici uffici senza distinzioni di carriere, né limitazioni di grado.

Fonda nel 1947 l’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati, della quale è presidente fino al 1981.

“Onorevoli colleghi, se qualcuno che si siede qui ha la propria moglie che a casa fa la calza, non ritengo questo un argomento valido per invogliare una donna che chiede una TOGA ad accettare anziché una toga, una calza.”

Maria Agamben Federici: l’Aquila, 1899- Roma, 1984