04.10.2017
Helianthus Val di Sole

Troppo importante per farlo fare solo agli uomini

Nell’articolo di Chiara Russo e Mara Marzocchi si parte da una domanda, che fa molto sorridere, rivolta da una bambina di 11 anni, figlia di una programmatrice, a Limor Fried, donna hacker e ingegnera che lavora al Massachusetts Institute of Technology

-Programmare può essere anche una cosa da maschi???-

La domanda ha fatto sorridere dall’altra parte dell’oceano…figuriamoci da noi!

Perché qui, in Italia, il coding, ossia la programmazione informatica, è, ancora, cosa da uomini. Lo dicono le statistiche, lo dicono i numeri – meno del 20% delle posizioni in ambito Information Technology sono ricoperte da donne, ma allo stesso modo lo dice una sensibilità generale che attribuisce ai maschi e alle femmine differenti capacità di approcciarsi alle materie scientifiche. Eppure, il vero motivo per il quale le donne non si avvicinano al mondo della tecnologia non risiede nelle inclinazioni personali o di genere, ma in una questione culturale profondamente radicata. La storia ci presenta modelli femminili importanti: da Ada Augusta Lovelace, matematica inglese dell’800 considerata la prima programmatrice della storia, ai laboratori informatici costituiti da team prevalentemente femminili, come le Harvard Computers.

Negli ultimi 30 anni, invece, si è visto un decremento netto della partecipazione delle donne in ambito tech, dal 36% del 1990 allo scarso 25% di oggi: dati tutt’altro che incoraggianti. Eppure quello del programmatore è un lavoro creativo, stimolante e ricco di soddisfazioni e, a fronte di una richiesta sempre crescente di questo tipo di professionalità – si stima che nel 2020 ci saranno, nella sola Italia, circa 176.000 posti di lavoro scoperti nell’ambito Information Technology – ci si rende conto che è un’occasione che le donne non possono sprecare.

La tecnologia è troppo importante per lasciarla ai soli uomini-

ha detto più volte Neelie Kroes, vice presidente della Commissione e a capo dell’Agenda Digitale Europea.

L’invito e il messaggio importante, rivolto alle ragazze di ogni età è: non abbiate paura, osate, rompete le regole, siate libere, anche di sbagliare, per poi ricominciare.

 

ESSERE PROTAGONISTE DEL NOSTRO FUTURO E’ UNA SCELTA CHE DIPENDE SOLO DA NOI