28.03.2021
Varie

ASTRID

Per scrivere di alcune donne di Calendaria 2021, progetto nato nel lockdown 2020, dedicato a 60 donne dell’Unione Europea (2 per ogni Paese, 3 per ogni Paese fondatore) con l’obiettivo di dare, nel 2021, visibilità quotidiana alle donne che hanno collaborato alla costruzione della società italiana ed europea promuovendo la conoscenza del ruolo da loro svolto, comincio da Astrid.

Astrid chi?

 Astrid Lindgren, scrittrice svedese di libri per l’infanzia che ha dato vita a Pippi Calzelunghe. Le storie di Pippi Calzelunghe sono state le storie che ho letto da bambina e che mi hanno divertita più di tutte le altre. Pippi era fuori dal classico schema di “bambina” e fuori da tutti gli stereotipi prevalenti e l’ho amata alla follia!

Ma chi era Astrid? Come è cresciuta? E com’è nata Pippi?

Di seguito la mini biografia a cura di Donatella Caione.

Astrid Anna Emilia Ericsson coniugata Lindgren nacque a Vimmerby, nella Svezia meridionale, il 14 novembre 1907. Seconda di quattro figli, trascorse un’infanzia felice e spensierata nella fattoria della sua famiglia in un clima molto sereno. La libertà di cui godeva, i giochi all’aperto, il forte contatto con la natura sicuramente influenzarono i suoi romanzi.

Fin da piccola amò la lettura e iniziò assai presto a scrivere. Pippi Calzelunghe è nata nel 1941. Karin, figlia di Astrid, aveva preso una brutta polmonite che l’aveva costretta a letto e spesso la mamma, per distrarla, le faceva compagnia inventando storie e fiabe. Una sera Karin le chiese di raccontarle la storia di Pippi Calzelunghe, un nome da lei inventato in quel momento e, vista la sua stranezza, la mamma pensò che una bambina così chiamata deve essere decisamente fuori dal comune. A Karin la storia piacque talmente tanto che Pippi cominciò a diventare protagonista di parecchie avventure. Una bambina fortissima, che viveva tutta sola in una grande casa, Villa Villacolle, con una scimmietta, un cavallo ed un baule di monete d’oro cui poter attingere per fare doni.

Nel 1944, a Stoccolma, a causa di una dolorosa caduta sul ghiaccio, Astrid Lindgren fu anche lei costretta a letto e, per far passare il tempo, stenografò le storie di Pippi, che successivamente trascrisse in un manoscritto, da lei pure illustrato; ne fece dono alla figlia per il suo decimo compleanno. Un anno dopo, nel 1945, Lindgren pubblicò poi il romanzo presso la casa editrice Rabén&Sjögren con le straordinarie illustrazioni di Ingrid Vang Nyman. In seguito diede alle stampe numerosi altri romanzi sperimentando diversi generi letterari e divenne collaboratrice della casa editrice Rabén&Sjögren all’interno della quale fece tradurre, e a volte tradusse lei stessa, e pubblicare moltissimi libri di grande successo. Scrisse anche sceneggiature per il piccolo e grande schermo, tra le tante mi piace ricordare un altro classico della mia infanzia, Vacanze all’isola dei gabbiani. Ma non si possono non menzionare gli albi fotografici che realizzò in collaborazione con le due grandi fotografe Ylla (Camilla Koffler) e Anna Riwkin-Brick: libri dedicati alla vita quotidiana di bambine e bambini di tutto il mondo.

Svolse infatti, Astrid, un ruolo importantissimo a favore dei/lle minori, in particolare contro le punizioni corporali che in Svezia vennero considerate un crimine l’anno successivo al suo appassionato discorso tenuto nel 1978, quando ricevette il prestigioso premio degli editori tedeschi Friedenspreis des Deutschen Buchhandels. Ma il suo impegno civile si concretizzò anche contro la guerra in Vietnam, a favore dei diritti delle persone di colore negli Usa e contro le armi nucleari. Ancora, grazie alla protesta da lei organizzata contro i maltrattamenti inflitti agli animali da macello, nel 1988 venne approvata una legge riguardante la protezione degli animali, chiamata “legge Lindgren”.

Insomma, Astrid Lindgren, scomparsa nel 2002, ha accompagnato in modo tangibile la vita del suo Paese oltre che guidato la crescita di bambine e bambini in tutto il mondo. Pippi, questa ragazzina buffa, stravagante, generosa, intelligente ma fuori da ogni schema, fantasiosa, eccentrica e piena di voglia di vivere è stata di esempio alle bambine per crescere più libere da stereotipi. Le avventure di Pippi, come tutti i più bei libri per l’infanzia, non propongono messaggi educativi, non stabiliscono regole ma sono un inno alla libertà di pensiero, al coraggio, all’indipendenza. Laddove Tommy ed Annika, giudiziosi e obbedienti, rappresentano la realtà, Pippi rappresenta quel pizzico di fantasia, di disobbedienza, di pensiero libero che, nella giusta dose, non dovrebbe mai mancarci.

Fonte immagine: illustrazione di Giada Ionà

Fonte: https://toponomasticafemminile.com/sito/index.php/iniziative/calendaria/calendaria-2021/19-contributi/9670-calendaria-2021-astrid-lindgren