24.04.2021
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Il diritto di contare

E’ il titolo del film statunitense del 2016 diretto da Theodore Melfi. Il film, basato sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly, racconta la storia vera della

MATEMATICA, SCIENZIATA e FISICA AFROAMERICANA

Katherine Johnson

che collaborò con la NASA, sfidando razzismo e sessismo, tracciando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11 .

 

 

Il diritto di contare ci riporta al 1961, quando la segregazione razziale e il sessismo sul posto di lavoro erano aspetti della vita quotidiana ampiamente accettati. Inoltre, la parola “computer” si riferiva ad una persona, non a una macchina. Infatti, i computer più importanti sono

TRE DONNE AFROAMERICANE

che lavorano presso la sede della NASA a Hampton, in Virginia. Il loro ruolo lavorativo si limitava unicamente all’inserimento di dati e veniva loro negato qualsiasi riconoscimento o promozione, ma nonostante ciò sarebbero poi divenute fondamentali per il programma spaziale americano.

 

Nel 1962, mentre la NASA si preparava per la missione orbitale di John Glenn, Katherine Johnson fu chiamata a svolgere il lavoro per cui sarebbe diventata famosa. La complessità del volo orbitale aveva richiesto la costruzione di una rete di comunicazioni mondiale, che collegasse le stazioni di tracciamento in tutto il mondo ai computer IBM a Washington, Cape Canaveral in Florida e alle Bermuda. I computer erano stati programmati con le equazioni orbitali che avrebbero controllato la traiettoria della capsula nella missione Friendship7 di John Glenn dal decollo allo schianto, ma gli astronauti erano cauti nel mettere le loro vite nelle cure delle macchine di calcolo elettroniche, che erano soggette a singhiozzi e blackout.

Come parte della lista di controllo preliminare, John Glenn chiese agli ingegneri di convincere Katherine Johnson a eseguire gli stessi numeri attraverso le stesse equazioni che erano state programmate nel computer, ma MANUALMENTE, sulla sua calcolatrice maccanica da tavolo.

“ Se dice che sono bravi”, Katherine Johnson ricorda che l’astronauta ha detto “allora sono pronto per partire”. Il volo di John Glenn fu un successo e segnò una svolta nella competizione tra gli Stati Uniti e Unione Sovietica.

 

Nel 2015 l’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l’ha insignita della Medaglia presidenziale della libertà.

 

Il 5 maggio 2016, le venne formalmente dedicato, al Langley Research Center a Hampton, Virginia, il nuovo impianto Katherine G. Johnson Computational Research.

La ricercatrice venne inclusa nella lista della serie televisiva 100 WOMEN, contenente un elenco di 100 donne ispiratrici e influenti di tutto il mondo.

A febbraio 2019 la NASA le intitolò la struttura Verification and Validation (IV&V)  situata a Fairmont, West Virginia, istituita nel 1983 per garantire la sicurezza delle missioni di più alto profilo.

Katherine Johnson è morta il 24 febbraio 2020 all’età di 101 anni.

Fonti: Graphic Novel di Cinzia Leone

https://www.nasa.gov/content/katherine-johnson-biography

https://www.focusjunior.it/news/katherine-johnson-la-scienziata-che-porto-luomo-sulla-luna