19.11.2023
Varie | Violenza contro le donne

L’iceberg della violenza contro le donne

La violenza contro le donne è un fenomeno complesso e articolato. Per comprenderlo e contrastarlo in modo efficace va considerato il contesto delle norme sociali e culturali in cui si sviluppa. Contesto di norme sociali e culturali che mette in discussione l’educazione, le regole, gli stereotipi e i modelli con i quali siamo stati educati e che trasmettiamo alle giovani generazioni.

La punta dell’iceberg della violenza -nell’immagine- è rappresentata dagli omicidi di donne.

I femminicidi che rappresentano, appunto, la violenza massima che viene agita nei confronti delle donne.

Femminicidio: parola che, ancora una quindicina di anni fà faticavamo ad usare perchè, si diceva, a cosa serve se il termine omicidio comprende già tutto? Ma era prima che i movimenti delle donne spazzassero via dal linguaggio espressioni come dramma della gelosia o delitto passionale. Prima che studiose e attiviste spiegassero che, l’omicidio di donne in quanto donne, non chiama in causa l’assassino, ma anche i nostri modelli sociali e culturali. -Come ha scritto Stefania Parmeggiani nel suo articolo: Da dove cominciamo-

Non tutte le donne che subiscono violenza di genere vengono ammazzate.

No. Non tutte vengono ammazzate. Sono molteplici le forme di violenza contro le donne.

 Nella punta dell’iceberg ci sono le violenze contro le donne che sono:

  • urla
  • minacce
  • aggressioni fisiche
  • abusi sessuali
  • femminicidi

La violenza contro le donne si manifesta in molti modi; alcuni modi sono più visibili, altri modi sono più sottili, ma ugualmente violenti.

Nella parte sotterranea dell’iceberg sono elencate tutte le altre forme di violenza contro le donne che costituiscono il substrato culturale e gli stereotipi di genere che sono alla base delle forme di violenza che vengono messe in atto contro le donne.

  • minimizzazione della violenza sulle donne
  • educazione a ruoli di genere stereotipati
  • discriminazioni di genere
  • oggettivazione sessuale nei media
  • linguaggio e umorismo sessisti
  • colpevolizzazioni
  • manipolazione
  • ricatti emotivi
  • denigrazioni
  • indifferenza sistematica
  • controllo

Forme di violenza contro le donne, visibili e meno, che si manifestano, giorno dopo giorno, in ogni contesto sociale, culturale, educativo e lavorativo della società in cui viviamo.

Perchè la forma dell’iceberg per rappresentare la violenza contro le donne?

Perchè  «la punta di un iceberg» ha assunto il significato di qualcosa di evidente che però rappresenta la minima parte di un problema più ampio e in gran parte nascosto.

La violenza contro le donne è un problema più ampio e più articolato di quello che comunemente si pensa e i femminicidi sono la punta dell’iceberg di un sistema sessista e patriarcale di cui è permeata l’intera società.

La violenza sulle donne è rimasta quasi invisibile fino a tempi molto recenti: non perchè fosse tenuta nascosta, ma perchè era talmente presente nella tradizione, nei valori e perfino nelle leggi da passare inosservata, quasi fosse un evento naturale.

L’Istat a partire dal 2019 ha voluto stimare il numero di femminicidi seguendo gli standard internazionali, ossia analizzando insieme la relazione tra la vittima e l’autore, il movente e l’ambito dell’omicidio, così come rilevati nel database dedicato agli omicidi del Ministero dell’Interno.

Alcuni dati che riguardano la violenza contro le donne in Italia:

  • in tutta Italia, nel 2022, sono stati emessi 3.654 ammonimenti e in oltre il 90% dei casi, per ora, non ci sono state ricadute
  • nel 2022 ci sono state 32.430 chiamate al 1522 (numero unico per chiedere aiuto) che rappresenta +52,3% negli ultimi 3 anni
  • il 31,5% delle donne trai 16 e i 70 anni ha subito, nella propria vita, violenze fisiche o sessuali

 

 

Fonte immagine: Fondazione Libellula

Fonte dati: https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne

-Da dove cominciamo- di Stefania Parmeggiani