Terza e ultima parte
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Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025
che inquadra l'operato della Commissione europea in materia di parità di genere e definisce gli obiettivi politici e le azioni chiave per il periodo 2020-2025.
-Affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico di genere
Il principio della parità retributiva per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore è sancito dai trattati sin dal 1957 ed è stato recepito nel diritto dell'Unione Europea. Garantisce mezzi di ricorso in caso di discriminazione. Le donne, tuttavia, continuano a guadagnare in media meno degli uomini. Il divario di genere a livello occupazionale e retributivo che si accumula nell'arco di una vita porta a un divario pensionistico ancor più accentuato e, di conseguenza, espone le donne in età avanzata a un maggior rischio di povertà rispetto agli uomini.
Il divario pensionistico di genere nell’Unione Europea è del 30,1%
Per eliminare il divario retributivo di genere è necessario risolvere tutte le sue cause profonde, compresa la minor partecipazione delle donne al mercato del lavoro, il lavoro invisibile e non retribuito, il maggior ricorso al tempo parziale e alle interruzioni di carriera, nonché la segregazione verticale e orizzontale basata su stereotipi e discriminazioni di genere.
Quando si dispone di informazioni sui livelli salariali è più facile individuare le differenze e le discriminazioni, ma poiché manca la trasparenza, molte donne non sanno o non possono dimostrare di essere sottopagate.
La Commissione presenterà misure vincolanti sulla trasparenza retributiva entro la fine del 2020.
Tale iniziativa rafforzerà il diritto dei lavoratori di ottenere informazioni più dettagliate sui livelli salariali, anche se ciò comporterà probabilmente un maggior onere amministrativo per i datori di lavoro. Per trovare un giusto equilibrio per quest'azione dell'Unione Europea, la consultazione e l'ascolto delle parti sociali e delle amministrazioni nazionali rivestono la massima importanza. La Commissione ha intrapreso una valutazione approfondita del quadro attualmente in vigore sulla parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. Insieme all'adozione della presente strategia, la Commissione sta avviando una consultazione ampia ed inclusiva con i cittadini, gli Stati membri e le parti sociali.
Più in generale, la Commissione rilancerà la discussione con le parti sociali su come migliorare la parità di genere nel mondo del lavoro, anche all'interno delle loro strutture, e le incoraggerà ad adoperarsi maggiormente per affrontare il problema del divario di genere a livello occupazionale e retributivo.
Il minor guadagno, la maggior concentrazione nel lavoro a tempo parziale e il divario a livello di carriera professionale legati alle responsabilità di assistenza a carico delle donne contribuiscono notevolmente al divario pensionistico di genere. Nell'edizione 2021 della relazione sull'adeguatezza delle pensioni la Commissione, insieme al comitato per la protezione sociale del Consiglio, valuterà il modello di ripartizione dei rischi e delle risorse tra donne e uomini nei sistemi pensionistici.
Al fine di tutelare i diritti pensionistici e incoraggiare un'equa ripartizione delle responsabilità di assistenza familiare tra donne e uomini, la Commissione esaminerà, insieme agli Stati membri e ai portatori di interessi, l'opportunità di concedere crediti pensionistici per le interruzioni di carriera per motivi di assistenza nell'ambito dei regimi pensionistici professionali, come raccomandato dal gruppo ad alto livello sulle pensioni.
Colmare il divario di genere nell'assistenza familiare
Realizzarsi sul lavoro gestendo contemporaneamente le responsabilità di assistenza familiare è una sfida, soprattutto per le donne. Spesso le donne adeguano la loro decisione di lavorare, e la modalità di lavoro scelta, alle loro responsabilità di assistenza e, se del caso, alla modalità di condivisione di tali compiti con un partner. Si tratta di una sfida di particolare difficoltà per i genitori soli, per la maggior parte donne, e per le persone che, vivendo in zone rurali remote, spesso non hanno a disposizione servizi di sostegno. Sulle donne, inoltre, ricade un onere sproporzionato di lavoro non retribuito, che costituisce una quota significativa dell'attività economica.
Un'equa ripartizione delle responsabilità di assistenza a casa è fondamentale, analogamente alla disponibilità di servizi per l'infanzia, di assistenza sociale e domestici, in particolare per i genitori soli. Un accesso insufficiente a servizi di assistenza formale di qualità a prezzi ragionevoli è uno dei principali fattori alla base della disparità di genere nel mercato del lavoro. Investire nei servizi di assistenza è quindi importante per favorire la partecipazione delle donne al lavoro retribuito e il loro sviluppo professionale e può portare alla creazione di posti di lavoro sia per le donne che per gli uomini.
Nell’Unione Europea le donne dedicano 22 ore alla settimana all’assistenza e al lavoro domestico contro le appena 9 ore degli uomini.
Gli obiettivi di Barcellona per l'offerta di servizi di educazione e cura della prima infanzia sono per lo più raggiunti, ma alcuni Stati membri sono in notevole ritardo. La Commissione proporrà pertanto di rivederli per garantire una loro ulteriore convergenza verso l'alto tra gli Stati membri per quanto riguarda l'educazione e la cura della prima infanzia. Inoltre, la proposta della Commissione riguardante una Garanzia per l'infanzia nel 2021 si incentrerà sugli ostacoli più significativi che impediscono ai minori di accedere ai servizi necessari per il loro benessere e per il loro sviluppo personale, allo scopo di spezzare il ciclo della povertà e ridurre le disuguaglianze.
La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nel migliorare la disponibilità di servizi assistenziali di qualità ed economicamente accessibili per i minori e per le altre persone a carico, mediante investimenti provenienti dal Fondo sociale europeo Plus, dal Fondo europeo di sviluppo regionale, dal programma InvestEU e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
Svolgere in pari misura ruoli dirigenziali nella società
Le imprese, le comunità e gli Stati dovrebbero essere guidati sia dalle donne che dagli uomini, in tutta la loro diversità. Il fatto di essere donna o uomo non dovrebbe influire sulla carriera che si intraprende.
Conseguire la parità di genere a livello decisionale e politico
Le donne che occupano posizioni dirigenziali, che si tratti di politica o di agenzie governative, dei più alti organi giurisdizionali o dei consigli di amministrazione, sono ancora troppo poche, anche se, a livelli più bassi, la parità di genere si è in realtà affermata. Il fatto che posti di vertice siano occupati esclusivamente da uomini per lungo tempo influisce sulle successive modalità di assunzione, talvolta solo per pregiudizi inconsapevoli.
Per una buona leadership è fondamentale la presenza sia delle donne che degli uomini.
Per rispondere alle sfide complesse che i responsabili politici si trovano oggi ad affrontare è necessaria una leadership inclusiva ed eterogenea.
Una maggior inclusione e una maggior eterogeneità sono essenziali per portare avanti idee nuove e strategie innovative in grado di rispondere meglio a una società europea dinamica e fiorente. Permettere a cittadini di qualunque estrazione di partecipare in modo proficuo alla società è una condizione preliminare per il buon funzionamento della democrazia e rende più efficace l'elaborazione delle politiche.
Solo il 7,5% dei presidenti dei consigli di amministrazione e il 7,7% degli amministratori delegati delle maggiori società dell’Unione Europea quotate in Borsa sono donne.
La rappresentanza femminile all’interno dei parlamenti nazionali dell’Unione Europea è di appena il 32,2%.
Disporre di un ampio ventaglio di talenti e competenze contribuisce a migliorare il processo decisionale e la governance societaria e stimola la crescita economica. Nonostante alcuni progressi compiuti negli ultimi anni, le donne sono ancora sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali delle imprese e delle industrie europee.
Per contribuire a rompere il soffitto di cristallo, la Commissione insisterà per l'adozione della proposta di direttiva, presentata nel 2012, riguardante il miglioramento dell'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione, che ha fissato l'obiettivo minimo del 40 % di presenza del sesso sottorappresentato fra i membri senza incarichi esecutivi nei consigli di amministrazione.
Parallelamente, la Commissione faciliterà lo scambio di buone pratiche riguardanti l'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione e nelle posizioni dirigenziali, raccogliendo esempi di progetti nazionali o regionali gestiti da governi, società civile o settore privato.
La piattaforma europea delle carte della diversità servirà da piattaforma di scambio. La Commissione continuerà a collaborare con progetti a livello dell'Unione Europea, ad esempio l'Indice europeo della diversità di genere.
Le pari opportunità nella partecipazione sono essenziali per la democrazia rappresentativa a tutti i livelli: europeo, nazionale, regionale e locale. La Commissione promuoverà la partecipazione delle donne come elettrici e candidate alle elezioni del Parlamento europeo del 2024, in collaborazione con il Parlamento europeo, i parlamenti nazionali e la società civile, anche attraverso il finanziamento e la promozione delle migliori pratiche. I partiti politici europei che chiedono finanziamenti dell'Unione Europea sono esortati a essere trasparenti in merito all'equilibrio di genere nelle loro compagini.
La Commissione presieduta da Ursula von der Leyen ha la più alta percentuale di commissarie nella storia.